Toto' - Miseria e Nobilta' - Il pranzo

Una delle mie scene preferite di tutta la cinematografia è quella di Miseria e Nobiltà con Totò, in cui si fà la lista della spesa

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Testo integrale della scena

Pasquale: Felì qua ci sta il mio paltò; prendilo e portalo allo Scharcoutier qui alla cantonata.
Felice: E chi è questo sciaqquittiello??!...
Pasquale: Scharcoutier... il bottegaio... il pizzicagnolo, và!
Felice: Ah, il casantuoglio? E parla bene, no?
Pasquale: Vai dallo Scharcoutier e ti fai dare un chilo e mezzo di vermicelli; non ti far dare quelli doppi, perché io non li digerisco.
Felice: Pasquà, tu con questa fame, digerisci anche le corde di contrabbasso...
Pasquale: E il sugo poi, come lo vogliamo fare? Con la salsiccia? Si! I vermicelli, si fanno con la salsiccia. Oh, vediamo un pò; vai dal macellaio che ha la macchinetta, infila la pelle, mette la carne, Trrr... Tatà, Trrr... Tatà, e te li fai fare davanti a te. Se no, desisti. E poi, cos’altro ci mangiamo, solo i vermicelli con la salsiccia, rimaniamo così, asciutti asciutti? Vogliamo fare una bella padellata di uova?
Felice: Uova!...
Pasquale: Felì, tu te le mangi le uova?...
Felice: Eh, se me le dai... me le mangio.
Pasquale: Allora prendi una dozzina di uova. Assicurati che siano fresche; tu prendi l’uovo tra le dita, lo agiti, e se è
fresco, lo prendi, se no... desisti.
Felice: Desisto.
Pasquale: Ah. E le uova come ce le facciamo, così, senza niente? Una mozzarella! Felì, le uova vanno fatte con la mozzarella. Tu chiedi mezzo chilo di mozzarella d’Aversa, freschissima; assicurati che sia buona. Tu prendi la mozzarella tra due dita, così, premi la mozzarella, e se cola il latte, la prendi, se no, desisti.
Felice: Desisto!
Pasquale: Poi ti fai dare anche due lire di resto dallo Scharcoutier, e vai dal vinaio all’angolo, e dici: qua mi manda Don Pasquale il fotografo, e ti fai dare due litri di Gragnano frizzante; assicurati che sia Gragnano; tu te lo fai versare, lo assaggi, e se è Gragnano lo pigli, se no, desisti.
Felice: Desisto sempre, io!
Pasquale: E poi, diente più? Ah, prendi pure nu’poco e’ frutta secca, noci, nucelle e nu’ grappolo d’uva; e poi, uscendo, vai dal tabacchino sotto al palazzo, e prendi due sigari, uno per me, e uno per te. E il resto me lo porti, vài.
Felice: . . . Pasquà, ma qui dentro ci fosse il paltò di Napoleone??!...
Pasquale: . . .E che c’entra, paltò di Napoleone! C’è... C’è il mio paltò, di quando mi sposai con mia moglie, Concetta, e...
Felice: Lo conosco, lo conosco quel paltò... Quello, se lo porto dallo sciarconnièr a chiedere tutta questa robba, me piglia a calci!
Pasquale: Ma come...
Felice: E poi non ci posso andare dallo scianttonièer qui all’angolo, tiè, pigliati il tuo paltò.
Pasquale: ...E perché non ci puoi andare?

Commenti

Anonimo ha detto…
Pasquà, tu con questa fame, digerisci *pure le corde di contrabbasso.

No *anche .